“Sandro Melaranci romano purosangue, si può definire certamente  un personaggio eclettico, poliedrico, vulcanico. Dalle varie discipline artistiche ha ottenuto rapidamente successi e gratificazioni grazie alle sue innumerevoli creazioni…”

I PRIMI ANNI. MUSICA, PITTURA E CINEMA

Inizia la sua carriera artistica suonando la chitarra, riuscendo a creare delle interessanti composizioni musicali, inoltre ha sempre dedicato buona parte del suo tempo libero al mosaico e alla  pittura e questa sua affinità con i pennelli si è rivelata preziosa perché è riuscito in pochissimo tempo a imparare e praticare la professione di truccatore cinematografico, collaborando alla realizzazione di vari film nazionali e internazionali: 
Oltre La Bibbia (1966), La quarta parete di Adriano Bolzoni (1968); Il giorno della civetta di Damiano Damiani (1968); Sette volte sette di Michele Lupo (1968); Fermate il mondo voglio scendere di Giancarlo Cobelli (1968); L’urlo di Tinto Brass (1968); L’Alibi di Vittorio Gassman (1969); La Ragazza di Latta di Marcello Aliprandi (1969); Uccidete il vitello grasso e arrostitelo di Salvatore Samperi (1969); Il ritratto di Dorian Gray – Il Dio chiamato Dorian di Massimo Dallamano (1970); Roy Colt e Winchester Jack di Mario Bava (1970); La strategia del ragno di Bernardo Bertolucci (1970), con Alida Valli, Tino Scotti e Giulio Brogi, fotografia di Vittorio Storaro.

GLI ANNI ’70. IL PERIODO D’ORO DEL MANUIA

Nel periodo di attività nel mondo dello spettacolo, quasi per gioco, nel 1971, lascia Cinecittà per aprire un ristorante nella sua città natale a Trastevere chiamato MANUIA, che diventa un punto di riferimento e d’incontro dei più noti personaggi del mondo dello Spettacolo, della Moda e della Musica.
Di questo lungo ventennio 1971/91, Sandro ha scritto il libro “MANUIA”dove racconta la sua storia, alcune di noti personaggi, di Roma e in particolare di Trastevere.

DIREZIONE ARTISTICA E PRODUTTORE DI MUSICA BRASILIANA

Inizialmente il Manuia disponeva di una sola sala che poteva ospitare circa settanta coperti, poi in secondo tempo riuscì a rilevare un locale comunicante che divenne il Bar del Manuia, dove si poteva ascoltare musica dal vivo. In questi lunghi venti anni del Manuia, Sandro ha dedicato il suo impegno sia al settore gastronomico sia alla direzione artistica del suo bar, e ad altre manifestazioni musicali che organizzava, come concerti esterni e produzioni discografiche. 

Dopo il Manuia ha girato mezzo mondo e per non tradire la sua indole artistica ha dato vita a un’attività legata al Design, alla luce e alla musica: “LightMusic“, lampade fatte con veri strumenti musicali. Per completare, non poteva mancare la scrittura tra le sue occupazioni.

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